LOCAL (ANTI) HERO
Giornale Motori
Da oggi e per un certo numero di settimane vi pubblichiamo gli articoli sul “Merlo” grazie alla gentile autorizzazione di Boa74 che trovate sul suo sito basta cliccare qui sul suo nome.
Con questa serie di : “Quella volta che” speriamo di dare uno spazio al pilota con l’augurio che magari si decida ad andare a farsi il TT, ma sopratutto perchè questa è una testimonianza di uno sport motociclistico genuino e fatto di tanta passione che esiste ancora.
In molti, sempre piu’ spesso ci chiedono per chi facciamo il tifo noi di Gigler.
E’ evidente che non siamo iscritti al fan club di Rossi, o del suo sosia Lorenzo. Ma nemmeno siamo “biaggisti” in cerca di rivalsa, o neo-tifosi dei giovani Stoner e Pedrosa che pur rispettiamo. Noi tifiamo per Fabrizio.
Ma chi? Michel?!
No. Merlin. Fabrizio Merlin.
E chi cazzo e’ direte voi. Un minuto (anzi 2.37) e ve lo raccontiamo. Intanto beccatevi un video curato da nostro “cino-operatore” Alino74:
Clicca qui per vedere il video incorporato.
Tifiamo per Merlin, comunemente detto “il Merlo” prima di tutto perche’ e’ un amico e poi perche’ magari inconsciamente rappresenta un motociclismo in via di estinzione. Fatto di pochi mezzi e tanta voglia di correre, di pochi soldi ma piccole grandi soddisfazioni. Senza l’ansia del risultato a tutti i costi ma costi da tenere sotto controllo.
Infine anche per un altro motivo, non meno importante: ci fa sempre pisciare sotto dal ridere. E non e’ poco. Sempre con la battuta pronta e il sorriso stampato anche quando la discussione si fa pesante e volano i “vaffanculo” il Merlo ti allieta la serata fra una Sprite e un aneddoto delle centinaia che ha da raccontare.
Tanto per dirne uno, sulla Raticosa incontra un “Pavone” che si vanta di aver fatto i “riccioli” nelle gomme tipici della pista, salendo il Passo.
Tra i sospiri di ammirazione e i silenzi imbarazzati di chi ha qualche dubbio si leva la sua voce:
- “Ti pago 2 gomme nuove se riesci a farli su strada. Le gomme te le compro davvero ma tu poi mi fai su e’ giu’ fino a sera e vediamo se saltano fuori i riccioli!!”
Il Merlo e’ cosi’. Con lui le chiacchiere stanno a zero. Ti smerda in un nanosecondo.
Figlio di una leggenda del motociclismo Estense, il Merlo ha intrapreso la strada del padre, quella di fare qualche gara invece di vuote chiacchere.
In un mondo dove i parolai sono la maggioranza, lui preferisce portarsi in tasca i tempi dell’ultima sessione di prove. E anche qui c’e’ da fare un distinguo grande come un camion.
Mentre in tanti “kittano” le loro moto con costosi accessori per andare un paio di volte l’anno in pista o per portare a spasso le gomme e le saponette grattugiate una sola volta, Merlin va a girare con lo scopo di migliorare i propri tempi, di imparare a essere il piu’ veloce possibile senza caricare sulla moto colpe e meriti.
Non gira a vuoto insomma e “sente” la gara come una possibilita’ di migliorarsi seguendo i piu’ bravi.
E pure qui i piu’ veloci non sono mai criticati con invidia per cio’ che hanno, ma ammirati come esempi da seguire, miraggi da raggiungere. Senza fretta, senza diventarci matto. Anche perche’ l’eta’ da ragazzino in carriera l’ha passata da un pezzo.
E’ insomma l’antitesi del motociclista da bar. E infatti l’ho conosciuto… in un pub. Questo
Al “Pustazz” di Davide oltre a mangiar bene c’e’ sempre qualcosa di interessante da vedere e di cui parlare. Tra un video del Tourist Trophy e una vecchia gara della 500 origlio un avventore parlare di tempi in pista. E’ reduce da una sessione a Rijeka dove pero’ la gara non ha avuto luogo per via del maltempo. Gira con una vecchia Suzuki GSXR 1000 praticamente stradale. Pero’ pare abbastanza contento che davanti ci siano solo delle Superbike. Mi chiedo allora quante siano se corre con una moto di serie! Ha l’OTTAVO tempo su una quarantina di partecipanti. E scatta il mio bestemmione di stupore (chi mi conosce sa qual’e’).
Nel tempo che trascorre per il rinvio della gara passa a una Honda CBR 1000 che prepara in tutta fretta all’evento. Il risultato e’ da leccarsi i baffi: dopo un primo giro in testa finisce 4°. Ma siccome il Merlo deve sempre avere una sfiga viene retrocesso per partenza anticipata.
Ora voi penserete che questo CBR sia un concentrato di pezzi aftermarket da far invidia a Ten Kate; niente di piu’ sbagliato. Nonostante la grafica da Generale Lee di Hazzard, la moto ha giusto quelle due o tre cazzate che si fanno su ogni moto da pista, anzi forse ne manca qualcuna. Dietro c’e’ un “mono” professionale, ma davanti la moto e’ di serie. I cerchi sono i suoi, la forcella completamente originale a eccezione dell’olio, l’unica modifica ai freni e’ una pompa radiale Brembo, ma persino le pastiglie sono originali perche’ lui si trova bene con quelle.
Ed e’ una fortuna perche’ puo’ raccattarle su e giu’ per il paddock da quelli che le sostituiscono. A ogni giornata in pista ne trova qualcuna e ha una discreta scorta.
Ma il bello e’ che questa moto piu’ “Stock” di una “SuperStock”… corre nella “Open” dove si puo’ cambiare di tutto!!
Perche’ il Merlo e’ uno che si arrangia in ogni cosa. Si vernicia le carene e il casco in casa e li realizza per altri racimolando soldi che poi spende sostanzialmente in turni e gomme. Anche solo per mettere la moto nel furgone e’ difficile chieda una mano. Si fionda su per la rampa seduto di fianco e salta dentro al volo.
Gli chiediamo:
- “Ma non e’ pericoloso cosi’?!”
– “In effetti ho gia’ fatto fuori un paio di furgoni…”
Si prepara cosi’ al Trofeo Ghiselli del video in apertura. Il week-end comincia male perche’ le sue gomme preferite non sono disponibili e deve ripiegare su quelle da Moto2 che costano pure un botto e mal si sposano coi settaggi del suo CBR. Ma il Merlo non molla. confida sull’effetto trainante della gara che e’ ad orari scolastici: 9:30!!
Dopo piu’ notti passate in furgone (ma al meccanico “Cave” va peggio perche’ e’ sotto il gazebo… in prestito) il Merlo si butta nella mischia.
Dalla Casanova-Savelli lo vediamo alle prese con un Suzuki (ironia della sorte) che fa traiettorie fin troppo difensive.
So i tempi che puo’ fare e si capisce che gli fa da tappo. Lo attacca alla “Bucine”, lo passa lo passa, ma sul dritto il GSXR se ne va. Porca troia.
Ritenta. Alla “Arrabbiata 1″ il Suzuki e’ alla canna del gas: stringe e allarga ma non va veloce, il Merlo ci riprova alla “Bucine” con un tocco di classe, ovvero una pacca nella carena e se ne va.
Ora gira un secondo e mezzo piu’ veloce, speriamo nella rimonta impossibile, dai Merlo dai, ma verso la fine i tempi si rialzano, qualcosa non va e il Suzuki rimonta e lo beffa in uscita dall’ultima curva. Peccato! Ma e’ gia’ ora di corrergli incontro, anche se, vedendoci (non lo sapeva che c’eravamo) ci corre incontro lui.
Ci racconta che ha chiesto cosa avesse fatto al motore del Suzuki, cosi’ per curiosita’, ma il tipo gli ha risposto che e’ originale.
- Ecco e’ sempre cosi’. Gli chiedi una cosa e loro han sempre il motore originale. IO ce l’ho originale, ma cosa credono che sia il piu’ coglione??
– Si ma anche te Merlo hai ancora la tuta con le scritte Suzuki, vuoi che ti prendano sul serio?
Il “debriefing” e’ tutta una risata. Non c’e’ verso di fargli cambiare qualcosa nella moto che verso la fine aveva la forcella esausta.
- “Ma no dai va bene cosi’, al massimo gli faccio sistemare un po’ l’interno degli steli…”
Del resto lui e’ contento perche’ ha grattato le carene ovunque. Ma non smette di imprecare per il prezzo delle gomme.
Mentre altri ingurgitano pastiglioni e tracannano bibitoni energetici lui si consola con una bella anguria e la solita Sprite.
Il tempo di guardare un’altra gara assieme e poi e’ tempo di “far su le canne”. Ma l’ultima volta mi ha fregato: s’e’ messo a far delle chiacchiere e ho messo a posto tutto io, stavolta scappo!!
Cosa e’ arrivato alla fine? Beh non ci importa, davvero.
Per noi il Merlo e’ sempre il Numero Uno.
Alla prossima!